Un romanzo irriverente, contro corrente, dissacrante e pungente. Una linea e una visuale inusuali. La "grande matre" come depositaria di segreti e compromessi ma anche di sopportazione e inadeguatezza verso un ruolo ricco ma complesso e difficile.
Un ruolo da "illuminata" senza luce spontanea e ricca dentro, un covo di frasi fatte e stereotipi spesso spacciati per saggezza popolare incontrastabile.
I proverbi antichi che non sbagliano mai fino a quando non dimostri il contrario, il rispetto delle tradizioni fonte di serenit e stabilit ma anche ricamo di ottusit e capraggine.
Cu lassa a via vecchia pi chidda nova sa chiddu chi lassa e un sa chiddu chi trova (giusto per restare in tema).
Megghiu u tintu canusciutu ca u bonu a canusciri (bassa propensione al rinnovamento e al rischio).
Uno spunto di riflessione su chi o cosa insindacabile nei codici comportamentali del vivere comune e quotidiano, un occhio critico non distruttivo su ci che saggio e ci che non lo .
Immacolata, Annunziata, Addolorata, tre facce dello stesso destino e della stessa mentalit , incontrano con l'avanzare dell'et episodi in cui stentano a riconoscersi, proprio per questo condanneranno facilmente ci che non pu essere tollerato secondo canoni classici di seriet e rigore morale.