E un'autobiografia collettiva quella che ci racconta Matteo Amati, dalla quale non emerge solo un '68 diverso da quello che vede protagonisti studenti e operai, ma tutta un'Italia diversa - come scrive Guido Crainz - minoritaria per vocazione e per essenza, generosa per natura e per scelta. Dall'infanzia a Bagni di Tivoli, a fianco dei lavoratori nelle cave di travertino, alle battaglie per l'obiezione di coscienza, dall'esperienza nelle baracche...
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